Minori nello spettacolo
L’impiego di bambini e ragazzi in cinema, TV, pubblicità, teatro, shooting fotografici ed eventi live è un’attività delicata: dietro ogni scena con un minore ci sono autorizzazioni, prescrizioni di sicurezza e responsabilità legali precise.
Questa pagina spiega in modo chiaro quando serve il permesso, come funziona la pratica e quali tutele devono essere garantite sul set.
Consulente: Diego Somigliana
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Quando serve l’autorizzazione per lavorare con minori nello spettacolo
In base alla Legge 17 ottobre 1967 n. 977 (tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti), come modificata dal D.Lgs. 345/1999, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro può autorizzare l’impiego dei minori in:
- attività culturali;
- attività artistiche;
- attività sportive;
- attività pubblicitarie;
- settore dello spettacolo in generale.
L’autorizzazione è necessaria ogni volta che esiste un impiego lavorativo del minore: ruoli in film, fiction, spot, programmi TV, spettacoli teatrali, eventi live in cui il minore ha una partecipazione programmata e organizzata.
Sono condizioni essenziali:
- tutela della sicurezza e dell’integrità psicofisica del minore;
- assenza di pregiudizio per lo sviluppo;
- rispetto della frequenza scolastica e degli obblighi formativi;
- rispetto dei limiti di orario e delle prescrizioni ambientali sul set.
• Per impiegare un minore in cinema, TV, pubblicità, teatro, eventi live serve di norma un’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro.
• L’autorizzazione riguarda ogni impiego lavorativo programmato del minore, anche se il compenso è simbolico o non dichiarato.
• La produzione deve presentare domanda con moduli e documenti specifici (dati del minore, genitori, progetto, orari, valutazione rischi).
• Senza permesso si rischiano sanzioni penali e amministrative e la sospensione dell’attività sul set in caso di ispezione.
• Un consulente specializzato riduce errori, ritardi e contestazioni, permettendo alla produzione di lavorare in regola e nei tempi.
Come funziona la pratica: modelli INL 10 e INL 10.1
Per chiedere l’autorizzazione all’impiego di minori nello spettacolo si utilizzano i modelli INL 10 e INL 10.1, da presentare all’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente. La procedura è telematica e richiede una documentazione completa e coerente.
Dati e documenti normalmente richiesti
- dati anagrafici del minore e dei genitori / tutore;
- consenso scritto dei genitori o del tutore all’attività lavorativa;
- dati della produzione (impresa, sede, referenti);
- descrizione del progetto (film, spot, programma, spettacolo, evento);
- luoghi, date e orari delle riprese o delle esibizioni;
- informazioni su compensi, rimborsi e modalità di inquadramento;
- elementi di valutazione dei rischi e misure di tutela specifiche per l’età;
- eventuali certificazioni (es. certificato ambientale per i più piccoli).
Dopo l’invio, l’Ispettorato verifica:
- la regolarità formale della domanda;
- la compatibilità tra impegno lavorativo e obbligo scolastico;
- la tutela psico-fisica del minore durante tutto il periodo di impiego.
L’autorizzazione, se concessa, è valida solo per il tempo strettamente necessario alla specifica attività indicata nella richiesta e deve essere disponibile sul set in caso di ispezione.
Cosa fa per te lo studio di Diego Somigliana
Lo studio assiste produzioni, emittenti e agenzie in tutte le fasi della pratica:
- analisi preliminare del progetto con minori e individuazione dell’iter corretto;
- compilazione dei modelli INL 10 / INL 10.1 e raccolta degli allegati;
- supporto nella valutazione dei rischi e nelle misure di tutela sul set;
- rapporti con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro fino al rilascio dell’autorizzazione;
- coordinamento con buste paga, inquadramenti e coperture assicurative;
- gestione di pratiche urgenti, nei limiti dei tempi tecnici degli uffici.
L’obiettivo è evitare errori formali, ritardi e contestazioni, permettendo alla produzione di concentrarsi sul lavoro creativo.
Prescrizioni sul set per fasce d’età
Oltre all’autorizzazione, il datore di lavoro deve rispettare una serie di prescrizioni minorili, che cambiano in base all’età del minore. Alcuni principi generali:
- limitare la durata della presenza sul set in funzione dell’età;
- garantire ambienti idonei (senza sbalzi termici, luci eccessive, rumori intensi);
- assicurare la presenza di un genitore, tutore o delegato durante la prestazione;
- utilizzare solo prodotti di trucco non nocivi e non allergizzanti (nessuna truccatura per i più piccoli);
- per i più piccoli, prevedere locali dedicati, tempi di riposo e, quando richiesto, reperibilità pediatrica.
• Per ogni fascia d’età vanno rispettati limiti precisi di orario tra scuola e lavoro (da max 3 ore fino a 8 ore al giorno).
• È obbligatorio garantire ambienti idonei, senza sbalzi termici, luci troppo forti o radiazioni calorifere dirette.
• I minori non devono essere esposti a rumori particolarmente intensi (oltre circa 70 dB(A) per i più piccoli).
• La prestazione deve avvenire in presenza di un genitore, tutore o delegato, soprattutto nelle fasce più basse di età.
• Trucco e prodotti cosmetici vanno usati con attenzione: vietate sostanze nocive o allergizzanti, e nessuna truccatura per i bambini fino a 3 anni.
Per il dettaglio completo delle prescrizioni per ogni fascia di età (0–3, 3–6, 6–15, 15–18) puoi consultare la pagina dedicata:
→ Prescrizioni minorili per l’impiego di minori nello spettacolo
Intervista gratuita in TV: serve sempre l’autorizzazione?
Un caso frequente è quello di un minore che rilascia una semplice intervista a titolo gratuito in un programma televisivo. La Nota ministeriale (es. Nota n. 7966/2019) ha chiarito che:
- l’autorizzazione ex art. 4 L. 977/1967 è richiesta quando c’è un impiego lavorativo del minore;
- una singola intervista gratuita e occasionale, senza organizzazione tipica di un rapporto di lavoro, non rientra automaticamente tra i casi che richiedono autorizzazione;
- situazioni ripetute, strutturate o con elementi di organizzazione e compenso vanno valutate con particolare attenzione.
Per approfondire questo tema, è disponibile un approfondimento dedicato:
→ Apparizione di minore in TV: intervista gratuita e autorizzazione
FAQ – Domande frequenti su minori nello spettacolo
Chi deve presentare la domanda di autorizzazione?
La domanda viene presentata dal datore di lavoro (casa di produzione, emittente, teatro, organizzatore dell’evento) presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente per territorio, con allegato il consenso scritto dei genitori o del tutore.
È possibile impiegare minori sotto i 15 anni?
Sì, ma solo per attività di carattere culturale, artistico, sportivo, pubblicitario e nel settore dello spettacolo e solo con l’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro, nel rispetto dei limiti di orario, delle prescrizioni e della frequenza scolastica.
Quanto può durare l’autorizzazione?
L’autorizzazione è rilasciata per il tempo strettamente necessario alla specifica attività indicata nella domanda (riprese, spettacoli, prove pertinenti) e non può essere utilizzata per lavorazioni diverse da quelle autorizzate.
Cosa succede se una produzione lavora con minori senza permesso?
L’assenza di autorizzazione o la violazione delle prescrizioni può comportare: sanzioni amministrative, sanzioni penali, sospensione dell’attività, revoca di autorizzazioni e gravi danni d’immagine verso clienti, broadcaster e istituzioni.
Potete seguire anche la parte contrattuale e contributiva (buste paga)?
Sì. Oltre alla parte autorizzativa, lo studio segue anche buste paga spettacolo, collocamento
